Di PrometeOrvieto
Contrariamente a quanto sostenuto alcuni non hanno mai interrotto l’attività di studio e ricerca sul tema sanità. Nelle scorse settimane abbiamo, infatti, esaminato la situazione dei servizi sanitari dell’Ospedale Santa Maria della Stella e della medicina territoriale all’interno del distretto dell’orvietano.
Come siamo messi?
– Il quadro è sconfortante: negli ultimi anni il nostro ospedale ha ridotto la sua attività di circa il 25%; gli investimenti in tecnologie, apparecchiature e macchinari i sono stati pari ad ¼ rispetto a quanto fatto negli ospedali di Foligno e Spoleto; alcuni reparti sono stati chiusi o ridimensionati.
La medicina territoriale non è in condizioni migliori, da quello che è dato conoscere sembra procedere senza una direzione chiara:
– una Casa di Comunità, poco accessibile, dove verrà ristrutturato 1/3 di immobile, mentre gli ulteriori 2/3 cadranno a pezzi nei prossimi anni;
– i servizi, oggi erogati in tre sedi diverse (ospedale, Borgo e via Postierla), sembrano privi di un piano strategico, stando alle mancate risposte della Usl alle nostre interrogazioni.
Di chi è la responsabilità?
Queste decisioni illogiche vengono prese da persone reali e non sono state contrastate da chi avrebbe dovuto difendere il bene comune. Tutti gli amministratori locali che si sono succeduti hanno sempre accettato passivamente, a differenza dell’attivismo mostrato in altri Comuni. La sanità locale è stata progressivamente smantellata a favore di un polo realizzato a Foligno, lontano e difficilmente raggiungibile, mentre il nostro ospedale si è impoverito di servizi.
Tavoli di studio, commissari e commissione sanità (inutile e improduttiva) sono stati creati per mostrare spot pubblicitari sul “grande lavoro” che si sta facendo attorno alla sanità del territorio, ma hanno fini puramente elettorali.
Sostanza non pubblicità.
A livello locale non è corretto tentare di appropriarsi politicamente di investimenti previsti dal PNRR che sono stati decisi a livello nazionale. Presidenti di Regione diversi hanno danneggiato Orvieto e ancora non è chiaro quale sarà il futuro dell’ospedale e della medicina territoriale. In Regione si discute, ma le premesse non sono buone.
Apatia, rassegnazione, piccoli interessi sembrano dominare.
Ce la diamo una svegliata? Forse la colpa è soltanto nostra!