Investimenti a vuoto e valore distrutto
di Andrea Caporali per PrometeOrvieto
Un palazzo romano in decadenza, un hospice di cui si rincorrono solo sussurri e una Casa di Comunità sempre più confusa. Ecco la situazione del patrimonio della USL nel territorio orvietano.
Da oltre vent’anni, la sanità orvietana è vittima di una mancata programmazione che, invece di generare servizi, ha prodotto sprechi e distruzione di valore. Abbiamo descritto pochi giorni fa cosa questo ha comportato riguardo all’assistenza agli anziani. Oggi vogliamo parlare del patrimonio: anche qui emergono progetti iniziati e mai completati, disparità di trattamento territoriali, costi aggiuntivi per i cittadini e impegni mai mantenuti. Il nuovo Piano triennale del patrimonio della USL Umbria 2 purtroppo conferma gli stessi problemi.
Palazzo Nicosia a Roma
Un caso emblematico riguarda Palazzo Nicosia, un intero stabile di proprietà della USL Umbria 2 in Piazza Nicosia a Roma, pieno centro storico vicino a Piazza Navona. L’immobile fu acquisito tramite un lascito testamentario che ne vincolava l’uso ai servizi socio-sanitari per anziani del territorio orvietano. Dopo anni di mala gestione e contenziosi legali, che hanno provocato perdite per molti milioni di euro, la USL ha finalmente recuperato la piena disponibilità del palazzo. Cosa prevede il nuovo piano? Di venderlo, con una stima di 9,75 milioni di euro, da destinare al “completamento del recupero dell’ex ospedale di Orvieto”. Una cifra importante, ma senza alcuna chiarezza sull’obiettivo finale: Servizi sanitari? Una programmazione decisamente discutibile.
Casa di Comunità
Tornando ad Orvieto, ricordiamo che nel 2007 l’ex mensa della Caserma Piave (4100 metri quadrati) fu acquistata per 2,7 milioni di euro, con l’obiettivo di realizzare la Casa della Salute. Oggi, dopo quasi vent’anni, quello spazio giace inutilizzato e in abbandono. Si è invece deciso di realizzare la nuova Casa della Comunità in una parte (3000 metri quadrati) dell’ex ospedale di Piazza Duomo, meno accessibile, con parcheggi inadeguati e strutturalmente meno funzionale. Una scelta che carica cittadini e Comune di costi aggiuntivi inutili. Nel piano triennale del patrimonio, la USL giustifica la scelta con le quattro aste andate deserte per la vendita dell’ex ospedale, ma omette di dire come le stesse furono organizzate: si è tentato di piazzare un immobile storico e complesso come se fosse un normale appartamento, senza alcuna strategia di valorizzazione. Non stupisce che nessuno degli operatori del settore si sia fatto avanti.
Inoltre, mentre a Montefalco e Terni la USL concede in comodato gratuito immobili di pregio a fini sociali e culturali, ad Orvieto si vuole far pagare alle finanze cittadine una cifra esorbitante per strada di accesso e parcheggio.
Infine, davvero verrà realizzata una vera Casa di Comunità? E che fine faranno via Postierla e il Borgo? Il dubbio è che verranno mantenuti comunque, per mettere una pezza a una scelta infelice, aumentando i costi a parità di servizi.
Hospice
Dal piano emerge infine la volontà di realizzare un hospice nella pediatria dell’ex ospedale. Una buona notizia, ma senza date, canali di finanziamento o stime di costo. Sarà una promessa concreta o una delle tante annunciate e mai mantenute?
Ci sembra che questo modo di programmare ed il continuo cambio di decisioni producano solo sprechi milionari, progetti senza logica, aste fallite e immobili di valore trasformati in problemi invece che in opportunità. La sanità dell’orvietano ha bisogno di trasparenza, visione e scelte finalmente orientate ai cittadini, non distorte da pressioni politiche che distruggono valore e impoveriscono i servizi.


