PrometeOrvieto

PrometeOrvieto è un'associazione di professionisti dedicata a verificare i dati e promuovere l'attenzione su temi fondamentali per l'intera comunità del territorio orvietano.

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di PrometeOrvieto

Il disagio del territorio orvietano, da noi sempre evidenziato, ha generato una nuova comunicazione della Regione Umbria ed un’audizione nella Commissione consiliare sanità orvietana da parte del D.G. della USL Umbria 2 Dott. Noto.

Riportiamo le nostre osservazioni per ottenere un futuro positivo dell’assistenza ospedaliera e distrettuale.

E’ stata da entrambi confermata la volontà di sostenere e sviluppare i servizi da questi erogati sul territorio.

Il quadro generale: conti in rosso ed in peggioramento

Il Direttore Generale della USL Umbria 2 ha parlato di bilancio in profondo rosso. Non ne siamo affatto sorpresi, con una Rete ospedaliera non coerente con i bisogni delle persone, costruita nel tempo su logiche localistiche e partitocratiche e che non tiene conto della geografia del territorio, con una medicina territoriale troppo fragile, con uno spazio sempre più ampio lasciato alle iniziative private.

Inevitabile che lo scotto si paghi.

Orvieto è un caso emblematico: calo del fatturato, minore attrattività, perdita di prestazioni a favore delle strutture private, mobilità passiva in aumento e attiva praticamente sparita.

Anche il piano del patrimonio appare tutt’altro che coerente e definito, manca una vera strategia di utilizzo e valorizzazione.

Le assunzioni non fanno che tamponare l’urgenza e la grave mancanza da tempo di primari e professionisti, ma manca, a nostro avviso, la strategia e la direzione di marcia: quali specialità potenziare, quali tecnologie introdurre, come integrare ospedale e territorio, con obiettivi misurabili e tempi certi.

Urologia: un segnale positivo anche se soltanto come annuncio

Siamo felici che al momento, anche soltanto come annuncio, sia stata accolta la nostra richiesta di creare una struttura fissa all’ospedale di Orvieto. Ricordiamoci tutti quando il nostro sindaco dichiarava risolto il problema con una persona che veniva una volta la settimana da Foligno e con il presidente della commissione consiliare che ci diceva che la dovevamo fare finita di parlare di urologia.

Dall’audizione arriva l’impegno a creare una struttura con tre dirigenti medico/chirurgici entro i primi mesi del prossimo anno. Vedremo!

Ospedale di Orvieto

È stata fornita l’assicurazione del completamento dei lavori strutturali previsti, di alcune assunzioni del personale mancante, in particolare dell’arrivo dei primari di cardiologia ed ortopedia, ma ci aspettiamo di sapere quale sarà il posizionamento strategico dell’ospedale, dal nostro punto di vista importante per la Usl, in quanto opera in un territorio di confine; una strategia, invero, tutta da chiarire.

Per attrarre personale non basta il contratto: servono percorsi professionali, tecnologie adeguate, formazione, processi operativi chiari, casistica ed una visione che renda Orvieto una scelta appetibile per medici e infermieri.

La dotazione RM e TC è presente, ma non riesce a soddisfare le esigenze del territorio, al punto che i privati stanno programmando importanti investimenti, avendo individuato uno spazio fertile per la loro attività.

La domanda senza risposta è: perché accade questo? Le importanti attrezzature lavorano a pieno regime? Problema comune con gli ambulatori per le prestazioni diagnostico/strumentali una volta affollate oggi quasi sempre deserte, perché? Qual è il problema? Si è creato uno spazio per i privati che oggi erogano la maggior parte delle prestazioni, a proposito di fatturati!

Medicina territoriale

La Casa di Comunità e l’Ospedale di Comunità sono confermati nei tempi dichiarati. Siamo ancora convinti che bisognava pensare prima ad un’ottimale erogazione dei servizi, piuttosto che al recupero di mezzo palazzo, ma ormai la frittata è fatta.

Il lavoro della Direttrice del Distretto appare apprezzabile su alcune tematiche specifiche affrontate con impegno, dedizione e con un occhio all’organizzazione futura.

Il tema che non è stato affrontato è: quale sarà l’organizzazione complessiva a cui si tende in termini di luoghi e di servizi? È il momento di iniziare a costruire l’organizzazione del Punto Unico d’Accesso per seguire il nuovo paradigma della riforma della medicina territoriale, ovvero, non è più il cittadino a inseguire uffici e specialisti, ma una squadra che progetta con lui il percorso più adatto, sanitario e sociale.

Considerazioni riassuntive

Bene l’attenzione dedicata, speriamo che le promesse diventino fatti, ci vogliamo credere. Ma dobbiamo evidenziare che senza una strategia chiara, interventi e promesse restano semplici tamponature.

La sanità nell’orvietano ha bisogno di un piano coerente e trasparente e di una relazione con il territorio basata su dati affidabili e certi che misurino i veri livelli di servizio offerti; i dati ci sono tutti, ci deve essere anche la volontà di condividerli.

Confermiamo la nostra volontà e disponibilità ad affrontare in modo più approfondito le tematiche in uno specifico incontro con il D.G e la responsabile del Distretto, richiesto oramai mesi fa.

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