di PrometeOrvieto
In questo secondo articolo dedicato alla Sanità orvietana proponiamo una misura concreta: istituire a Orvieto un ufficio comunale pubblico che dia una risposta chiara e praticabile ai cittadini che non riescono ad accedere alle cure nei tempi previsti.
È un’azione possibile, utile, che chiediamo alla commissione consiliare sulla sanità di prendere in carico, così da poter ottenere risultati concreti. La proposta di un Ufficio comunale si inserirebbe nel sistema sanitario per:
1) Garantire le cure nei tempi indicati dai professionisti e dai medici di medicina generale
2) Tenere il reale monitoraggio della situazione nel nostro territorio, uscendo dalle generiche affermazioni attuali.
1) Garantire i tempi
Cosa può fare un cittadino quando una visita medica prescritta come urgente arriva dopo mesi, o addirittura non arriva affatto? In un momento in cui il sistema sanitario mostra segni di affanno, immaginare un ufficio comunale per la tutela della salute non è solo un’idea, ma una necessità concreta.
Un presidio civico capace di accompagnare le persone attraverso un percorso istituzionale che consenta loro di accedere alle prestazioni sanitarie: intramoenia o presso strutture convenzionate con spese a carico del sistema sanitario pubblico.
I medici di medicina generale e gli specialisti indicano, sulla base della priorità clinica, i tempi in cui le prestazioni devono essere erogate.
Ma quei tempi vengono spesso disattesi. Nell’Usl Umbria 2, sei richieste su dieci non arrivano ad una prestazione. E a Orvieto il 70% delle prestazioni sanitarie viene ormai erogato direttamente dai privati, fuori dal circuito pubblico.
Prenotando al CUP, capita di dover attendere mesi o addirittura anni per una visita. Intanto, chi può, si rivolge al privato.
E chi non può?
Chi non può permettersi una prestazione privata resta in attesa. E l’attesa, nei fatti, diventa una barriera all’accesso alle cure. Per questo è fondamentale ricordare che la legge offre già un meccanismo di tutela per i cittadini: se i tempi di attesa superano quelli previsti, è possibile rivolgersi a un privato e poi chiedere il rimborso alla ASL di competenza, ottenendo la prestazione al solo costo del ticket.
Lo ha confermato di recente anche la Corte di Cassazione (sentenza n. 20128/2023), chiarendo che “la tutela della salute non può essere compromessa da ragioni di bilancio, di contabilità o di altro simile genere”.
Eppure, questo diritto è poco conosciuto e spesso complicato da far valere.
Una proposta concreta:
un ufficio istituzionale per tutelare i cittadini
In un sistema che rischia di lasciare indietro proprio chi ha più bisogno, Il Comune di Orvieto e la Commissione consiliare sanità potrebbero giocare un ruolo decisivo: farsi garanti del rispetto dei diritti dei cittadini. Come?
Istituendo un ufficio pubblico dedicato ai casi in cui le prestazioni mediche non vengono erogate nei tempi previsti. Uno sportello di tutela a cui i cittadini possano rivolgersi quando la risposta del sistema si fa attendere troppo.
2) monitoraggio della situazione nel nostro territorio.
La Commissione potrebbe avviare un percorso tracciabile e garantito di verifica della prescrizione e dei tempi di attesa effettivi sul nostro territorio, anche utilizzando la nuova piattaforma nazionale messa a disposizione da AGENAS.
I dati esportati ogni 15 giorni potrebbero essere studiati dalla Commissione e consentirebbero il reale monitoraggio della situazione, fornendo dati quantitativi oggettivamente riscontrabili.
Si offrirebbe così un canale istituzionale, trasparente e rispettoso delle regole già esistenti, significherebbe recuperare fiducia e restituire equità ad un sistema che vuole restare universalistico.
Serve un cambio di passo. Non solo nei piani regionali, ma nelle risposte quotidiane.
L’alternativa è lasciare che l’attesa continui a decidere chi ha diritto alla cura e chi no.