di PrometeOrvieto
Cittadini dell’orvietano ancora senza un reparto urologico stabile.
Il quadro che emerge è un’evidente incoerenza (od eccessiva coerenza, forse) tra le misure della Regione Umbria e quelle del Direttore generale della Usl Umbria 2.
La Regione si è inserita recentemente nella discussione pubblica sul reparto di Urologia nell’Ospedale di Orvieto limitandosi ad assicurare la continuità di fatto del servizio, così come era fornito sotto la precedente amministrazione (“collaborazione positiva con Foligno”).
La novità sarebbe un bando per il reclutamento di un urologo a tempo determinato per Orvieto, peraltro accennato anche nella comunicazione via social della Regione.
Purtroppo per noi, però, il bando rappresenta una fotocopia di tutti i precedenti andati deserti nel recente passato.
Premesso che sarebbe il caso che le Autorità sanitarie si coordinassero meglio tra loro, viene da chiedersi (soprattutto da chiedere a loro) per l’ennesima volta quale sia la struttura che intendono realizzare per questo servizio.
Per noi la risposta è scontata:
- se l’Ospedale Santa Maria della Stella è D.e.a. di primo livello, come è, il reparto di Urologia deve esserci. Non riusciamo a comprendere, quindi, come le Autorità arrivino a pensare che una specialista urologo possa partecipare al suddetto bando di concorso ed accettare di venire ad Orvieto, se contemporaneamente ha possibilità alternative di lavorare in ospedali dove il reparto esiste.
- Se si fanno i bandi destinati solo a tamponare proteste, come avevamo contestato alla precedente amministrazione regionale, non possiamo aspettarci che i professionisti partecipino, giocoforza andranno deserti.
Non è certamente questo un esempio virtuoso per cercare di rendere attrattivo il nostro ospedale.
È tempo che la Regione e il Direttore generale della Asl guardino in faccia la realtà: il territorio orvietano ha una popolazione a forte componente anziana, spesso segnata da patologie invalidanti.
Pensare che i cittadini del comprensorio possano raggiungere Foligno, senza alcun collegamento pubblico, è semplicemente irrealistico, a meno che non si siano immaginate navette dedicate ai pazienti.
Il Direttore generale chiarisca poi perché il nuovo bando per l’assunzione di un urologo dovrebbe produrre risultati diversi dai precedenti e, soprattutto, quale sia la strategia complessiva per Orvieto.
Basta prese in giro, non vogliamo promesse, ma fatti e pretendiamo serietà dai nuovi responsabili.